“Ultraleggera”, un viaggio nel design con Marcello Gandini al Mauto

TORINO – "Ultraleggera": Un Viaggio nel Design tra Torino e il Qatar è il titolo della mostra in programma fino a fine agosto al Museo dell’Automobile di Torino (Mauto). Questa esposizione celebra il genio di Marcello Gandini, figura iconica del design automobilistico e non solo, la cui visione ha plasmato alcune delle vetture più rivoluzionarie ed esteticamente audaci della storia. Non si tratta di una semplice retrospettiva, ma un profondo viaggio creativo che esplora il concetto di leggerezza nel design, non solo come ricerca di prestazioni, ma anche come espressione di eleganza e innovazione.

Curata da Marzia Gandini, figlia del designer, e Simone Carena, docente alla VCUarts Qatar, l'esposizione è il frutto di una collaborazione internazionale tra il Mauto, il Qatar Auto Museum (QAM) e la Virginia Commonwealth University School of the Arts in Qatar (VCUarts Qatar).

Questa partnership con il Qatar sottolinea la crescente importanza di Doha nel panorama culturale globale e il suo impegno nella promozione del design e dell'innovazione. La mostra sottolinea il presidente del Mauto Benedetto Camerana “è la versione torinese di quella che abbiamo già presentato a Doha durante la Qatar Week, settimana dedicata alla cultura che si è svolta ad aprile”.
All'interno della Project Room del Mauto, "Ultraleggera" mette in dialogo disegni e modellini originali di Gandini con le creazioni degli studenti della VCUarts Qatar, che si sono ispirati al suo approccio innovativo e visionario. Tra questi il tappeto volante Countach, disegno in scala naturale di una Lamborghini Countach, stampato sul tessuto di scarto delle vele di Ultraleggera e il tavolo progettato utilizzando i pannelli di recupero provenienti dalla costruzione sempre delle imbarcazioni Ultraleggera. Si tratta di un'esperienza unica che valorizza l'eredità progettuale di Gandini come fonte di ispirazione per le nuove generazioni di designer.

Le sue opere, come la Lamborghini Countach (in esposizione in una vivace livrea verde brillante), la Lancia Stratos, la Ferrari Dino GT4, la Alfa Romeo Montreal e la Diablo, sono esempi lampanti della sua capacità di unire estetica futuristica e soluzioni ingegneristiche avanzate. Infatti, Gandini è stato il padre di linee che hanno infranto le convenzioni, introducendo concetti come la forma a cuneo e le porte a forbice che sono diventati marchi distintivi di molte supercar.

La figlia Marzia ricorda il padre al lavoro nel grande studio al pian terreno della loro casa (un ex abbazia) ai piedi del monte Musiné, a pochi passi da Avigliana, attorno enormi pannelli dove attaccava i disegni. “Si sedeva al tavolo, concentrato, con un foglio bianco e la matita e disegnava quello che aveva già immaginato, soprattutto di notte, che riteneva il momento più alto per la creatività”. Quei tratti hanno dato origine a tanti capolavori dalle vetture ipertecnologiche, alla bicicletta pieghevole e alla barca a vela da addestramento pensata per il nipote Pietro ed esposti alla mostra.
Completano il percorso espositivo anche una serie di video-lezioni inedite, registrate nel 2023, dove Gandini dialoga con Carena sul significato profondo del progetto e sul ruolo cruciale dell'idea nel processo creativo. Un'eredità preziosa che offre spunti di riflessione sull'importanza del gesto creativo e della fantasia nel mondo del design.

Oltre alle video-lezioni anche una Summer School organizzata con il Politecnico di Torino, la Pinacoteca Agnelli e lo studio del Maestro. Un programma di quattro giornate articolate tra incontri teorici e laboratori, un passaggio alla pista del Lingotto per analizzare la auto più iconiche di Gandini per concludere con la visita all’atelier del designer ad Almese. “Un luogo molto semplice dove ha lavorato fino all’ultimo giorno della sua vita (a marzo del 2024) senza mai guardare indietro perché per lui esisteva solo un progetto successivo, quello che voleva fare domani” chiosa la figlia Marzia.
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